Chiude il Convento della Purità ed il vescovo convoca il Consiglio d’amministrazione della Fondazione e le autorità ecclesiastiche cittadine
Pubblicato in data: 22/4/2015 alle ore:09:00 • Categoria: Attualità •Chiude il Convento di Santa Maria della Purità ed il vescovo di Avellino convoca il Consiglio d’amministrazione della Fondazione e le autorità ecclesiastiche cittadine per decidere il da farsi. Da venerdì scorso sono sbarrate le porte d’accesso al Convento di via Cammarota, uno degli edifici più antichi e storici di Atripalda, vincolato dalla Soprintendenza, che sin dalla sua fondazione ha ospitato le suore di clausura. Una chiusura obbligatoria visto che l’ultima ed unica madre, gravemente malata, è stata ricoverata presso l’ospedale di Solofra. L’83enne suor Maria Gerarda Giuseppina Roselli ha retto la guida dell’istituto prendendo il posto di suor Gerardina Di Pietro, scomparsa nel dicembre 2013.
E così il vescovo di Avellino, Francesco Marino, che per statuto è il 26esimo difensore e protettore del Conservatorio, ha convocato d’urgenza il Consiglio di amministrazione, composto dall’ingegnere Alessandro Lazzerini e dall’ex sindaco Aldo Laurenzano, che per decenni hanno provveduto alla gestione ordinaria e straordinaria dello storico edificio, per riaprirlo e decidere sul futuro della struttura a tre piani con un bellissimo chiostro centrale adibito in estate come spazio all’aperto per ospitare concerti di musica classica.
L’Istituto del Conservatorio delle Suore della Purità nasce nel 1660 da un’antenata della famiglia Laurenzano, la nobildonna Delia che poi divenne suora e prima abadessa. La nobildonna donò al Conservatorio di donzelle il suo palazzo in via Belli, un lascito in denaro ed un altro edificio. Con il contributo di molte famiglie benestanti fu costruito nel 1743 il convento che ha ospitato ragazze indigenti a cui veniva insegnato il mestiere di sarta. Ha funzionato nei decenni sotto la forma di Ipab, Istituto pubblico per l’assistenza e la beneficenza, riconosciuto con decreto regio, ospitando l’asilo infantile, due sezioni di scuole elementari e l’orfanotrofio femminile. Nel 1943 Leopoldo Cassese lo scelse per custodire importanti documenti dell’Archivio di Stato. Dal 1979 si avvia l’assistenza alle persone anziane non autosufficienti. Nel 2004 l’istituto assume la trasformazione di Fondazione del Conservatorio delle Suore della Purità. A curarla è il notaio Romana Capaldo. Ma il calo delle vocazioni e lo scarso interesse della autorità locali ne hanno portato ad un lento declino. L’idea a cui ora lavora la Fondazione con la locale Confraternita di Misericordia, senza stravolgere la struttura, è destinarla a residenza per anziani.
Sulla vicenda interviene anche il delegato alla Cultura, Lello Barbarisi: «Siamo amareggiati, un altro pezzo di storia della città che purtroppo se ne va – commenta Barbarisi –. E’ un istituto che esiste da oltre 350 anni. L’edificio non è di proprietà comunale ma come Amministrazione siamo pronti a dare una mano alla Fondazione e alla Curia per scongiurare che la chiusura possa portare l’edificio nell’abbandono visto anche il patrimonio storico ed artistico custodito al suo interno tra cui il Volto Santo, l’immagine sanguinante di Cristo. Sono certo che si impegneranno a trovare una soluzione per far continuare a vivere la struttura che rientra tra il patrimonio storico ed artistico della città».
KOM’ERA C’ERANO GIA’ DELLE SUORE(MENTRE ORA NON SE NE VEDE UNA SOLA??
Un altro pezzo di storia di questa città che va a farsi benedire.
Ancora una sconfitta per questa giunta deficitaria, capace solo di fare prolissi e nello stesso tempo essere speciosi.
Così non si amministra una comunità.
Giunta inerte e incapace di risolvere i problemi dei cittadini.
Andate a casa.