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Accuse all’addetto stampa del Comune, nota di Ciro De Pasquale

Pubblicato in data: 17/7/2010 alle ore:20:53 • Categoria: Comune

Gentile direttore,
ho avuto modo di leggere i commenti pubblicati a una serie di comunicati stampa e ne sono rimasto, ancora una volta, sconcertato. Non sono deluso e arrabbiato per il fatto che siano stati pubblicati anonimi (ancora una volta e nonostante le tue rassicurazioni pubbliche sulla necessità di firmare gli interventi per contribuire alla crescita sociale e, soprattutto, ad una presa di responsabilità individuale e collettiva), nè per il fatto che siano offensivi e denigratori della mia professionalità e del mio lavoro (tu sai bene i sacrifici che ho fatto e sto facendo, le mie esperienze e la mia comprovata e certificata professionalità e tutte le volte che ci siamo trovati di fronte a minacce di querele o denunce, da parte di esponenti politici locali, allo scopo di spaventarci e costringerci a cancellare o tagliare determinati passaggi o commenti), nè tanto meno per il fatto che questi commenti siano pubblicati a margine di un’intervista (quella a Tomasetti sul mercato settimanale) con la quale non hanno nessun tipo di riferimento, insomma non c’azzeccano nulla! (ed escludo qualsiasi “forzatura” interpretativa!). Sono deluso perché sei un collega che stimo tantissimo e con il quale ho combattuto numerose battaglie giornalistiche e, consentimi in questa sede, di vita. Sono deluso perché mi aspettavo un maggiore filtro da parte tua (garantendo la coerenza dei commenti rispetto al tema, tagliando le offese personali ed eliminando l’anonimato, ad esempio), insomma mi sarei aspettato che tu facessi il… giornalista. Non ti ho mai chiesto di tagliare i commenti e non te lo chiedo adesso, visto e considerato che ho preferito scriverti pubblicamente. L’andazzo della denigrazione “anonima e arrogante, biliosa e arruffapopoli” la dovremmo lasciare (così come ci diciamo spesso) ai piccoli e rancorosi esponenti politici del web e non dovrebbe essere funzione e addirittura prerogativa, invece, di un giornalista. Sono arrabbiato, infine, perché consenti la denigrazione di persone (addirittura parenti, amici, persone di passaggio…) che nulla c’entrano con i “fatti” dell’Amministrazione comunale e che, invece, i commenti trascinano per i capelli nel fango.
Ho la presunzione di ricordare, infine, a me stesso e a te che il ruolo di un addetto stampa è quello di pubblicizzare (il termine è giusto!) i fatti, le notizie e le interviste dell’Amministrazione comunale. Per ruolo, compito e funzioni un addetto stampa è la cassa di risonanza delle attività di una sola parte della pubblica amministrazione (la maggioranza, appunto). Non ho mai preteso di essere obiettivo o imparziale, così come non ho mai preteso che tu pubblicassi i miei articoli integralmente o con il mio nome. Non è certo colpa o responsabilità mia se le redazioni (spesso anche la tua) non hanno il tempo o la voglia di modificare un comunicato stampa o magari rielaboralo o magari ancora di stralciare solo le parti che fanno comodo. Non è colpa mia se si preferisce pubblicarlo integralmente per guadagnare tempo e risorse! Ho preteso (mi si passi il termine in senso lato), viceversa, la pubblicazione delle dichiarazioni degli amministratori al fine di dare voce al loro punto di vista; ho “chiesto” repliche e controrepliche sempre ed esclusivamente nel merito, ovvero sulle questioni e non sulle persone.
Perdonami lo sfogo pubblico ma sono certo che tu saprai comprendermi fino in fondo: è la mia prima esperienza di addetto stampa, ho commesso molti errori e molti altri ne commetterò, ma non ho mai permesso che qualcuno denigrasse pubblicamente o privatamente come persona o come professionista te e i nostri colleghi. Ho un estremo rispetto per il lavoro e la funzione del giornalista e, di conseguenza, ho imparato ad accettarne le critiche e le polemiche che ne derivano. Così come so che hai fatto tu! Per questi motivi ti chiedo, ancora una volta e pubblicamente, di aiutarmi a difendere le nostre dignità e l’importanza del giornalismo nella società moderna.
Grazie per l’attenzione che mi hai dedicato.
Ciro De Pasquale

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