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Parcometri in via Appia. il sindaco Spagnuolo replica all’ex assessore Musto: «Se fosse stato per la mia amministrazione non avremmo mai attivato questo sistema di parcheggio»

Pubblicato in data: 10/10/2022 alle ore:16:11 • Categoria: Attualità, Politica

«Se fosse stato per la mia amministrazione, come abbiamo precisato anche in campagna elettorale, non avremmo mai e poi mai attivato questo sistema di parcheggio». Lo ribadisce a chiare lettere il sindaco Paolo Spagnuolo che replica così alla polemica sollevata dall’ex assessore al Commercio e Traffico Mirko Musto che denunciava la mancata partenza della sosta a pagamento lungo via Appia.
«Secondo noi in una città come Atripalda non porta alcun beneficio ma soltanto un danno economico notevole perché vengono impiegati circa 900mila euro che avremmo, ben volentieri, saputo diversamente e in maniera più utile per i cittadini impiegare».
La fascia tricolore lo bolla come «un contratto anti-economico e inopportuno» e ricorda «se fosse stato per noi possibile avremmo automaticamente revocato questo appalto e non nascondo che appena ci siamo insediati abbiamo verificato lo stato dell’arte con la speranza che non si fossero consumati determinati atti del procedimento amministrativo che riguardava l’affidamento dei nuovi parcometri al punto di poter revocare il tutto». Una battaglia però che il primo cittadino ammette di aver perso «Obtorto collo abbiamo dovuto soccombere perché l’amministrazione, che si è distinta per un atteggiamento atavicamente dormiente, rispetto a questo appalto, si è manifestata celere. La gara è stata completata in maniera rapida, prima delle elezioni, quasi a voler assicurare il risultato dell’affidamento. E di conseguenza non abbiamo potuto null’altro che prendere atto di un appalto e poi di un contratto». Ma per Paolo Spagnuolo restano degli interrogativi a cui rispondere: «Se l’ex assessore Musto e l’amministrazione sono stati così celeri nel formalizzare l’affidamento prima delle elezioni per quale motivo, non riusciamo a comprendere, non hanno completato anche la segnaletica su via Appia. Avrebbero potuto farlo loro già in quel momento. Noi non abbiamo ancora proceduto a realizzarla perché c’è un’esigenza, almeno su via Appia, di asfaltare la strada perché un’amministrazione corretta non va, come già avvenuto con la precedente, a fare la segnaletica sull’asfalto deteriorato».
Spagnuolo contesta all’amministrazione precedente di aver lasciato dei fondi «non è vero quello che dice il buon Musto che hanno lasciato 400mila euro per asfaltare le strade. La verità è che, in virtù ancora una volta di un modo di fare raffazzonato e sicuramente da persone che non sanno leggere le carte e non conoscono bene la gestione amministrativa, avevano a bilancio, alla voce in uscita, relativamente al costo dell’energia elettrica, un aumento solo del 20%. In realtà, in sede di assestamento, abbiamo dovuto prendere atto che la percentuale di aumento ha superato il 100% e che quindi siamo corsi ai ripari recuperando oltre 400mila euro. E li abbiamo potuti recuperare, in un bilancio molto difficile, esclusivamente grazie ad una norma emanata a luglio che ha permesso di utilizzare proprio quelle somme derivanti dalle violazioni al codice della strada che erano state precedentemente poste a bilancio a copertura dei lavori di manutenzione dell’asfalto. Quindi le somme che diceva il buon Musto non solo non esistono ma l’anno prossimo, in sede di Consuntivo, avremo da dover ripianare un bel po’. Una previsione non sbagliata ma sballata e fatta dalla precedente amministrazione al solo scopo di apparare il bilancio e di portarlo in pareggio». Ma per Spagnuolo infine il consigliere Musto «di demagogia in demagogia

scivola anche sulla società in house dimostrando perché questa città non cresce, perché non si ha visione e prospettiva. Certo non pretendiamo che tra un anno ci dicano bravi. Noi dobbiamo rispettare un mandato elettorale e abbiamo ricevuto una vittoria schiacciante anche sulla base dell’indicazione delle linee programmatiche che prevedono una società in house. I cittadini hanno avuto tutti gli elementi in campagna elettorale per poter comprendere l’utilità o l’anti economicità. E hanno scelto in maniera decisa, senza alcuno dubbio e scetticismo. E la società in house non è un aggravio di costi, ma andiamo a garantire molti servizi che già sono garantiti oggi all’esterno, con costi sicuramente superiori, ma soprattutto e questo preme più a noi, con un’efficienza molto ma molto discutibile».

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