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Scontro sul Presidente del consiglio comunale di Atripalda, intervista al sindaco Paolo Spagnuolo che difende la scelta e attacca l’opposizione

Pubblicato in data: 11/12/2022 alle ore:20:36 • Categoria: Attualità, Politica

«La discussione in consiglio non si è sviluppata perché in linea con quanto era accaduto precedentemente la minoranza, cioè il gruppo guidato da Geppino Spagnuolo, non ha partecipato alla votazione. L’elezione prevedeva il voto dei due terzi dei consiglieri e quindi la maggioranza è riuscita, pur in assenza delle minoranze, a votarlo».

Dopo lo scontro in consiglio comunale sull’elezione del Presidente del consiglio Francesco Mazzariello con l’abbandono dell’aula, prima del voto dell’opposizione di “Atripalda Futura” a parlare è il sindaco Paolo Spagnuolo: «apprezzo il gruppo del consigliere Spagnuolo che ha partecipato comunque alla discussione, ribandendo la sua contrarietà con motivazioni che ovviamente noi non condividiamo, ma non posso comprendere di chi fa annunci prima del consiglio comunale di battaglie, e mi riferisco al gruppo consiliare di “Abc”, che forse hanno dimenticato che quando si è in consiglio comunale bisogna lì partecipare. Invece preannunciare delle battaglie sui social e poi non presentarsi in consiglio è poco rispettoso dei colleghi di maggioranza e minoranza e soprattutto delle istituzioni. Non è possibile che non si partecipi e poi l’indomani leggo su giornali che si critica la scelta. La scelta la si può criticare ma la si deve criticare innanzitutto in consiglio comunale dando delle argomentazioni».
Sulla figura del presidente del consiglio comunale difende la scelta: «non stiamo introducendo nulla di nuovo rispetto a quello che abbiamo detto con chiarezza in campagna elettorale, che abbiamo scritto nelle linee programmatiche e che abbiamo inserito nella variazione di bilancio. Secondo noi i ruoli, fatti bene, con massima dedizione debbono essere indennizzati secondo quello che è previsto dalla legge, né più e né meno». Non accetta le accuse delle opposizioni sui costi «sono ruoli previsti dalla legge, sono indennità previste dalla legge – tiene a ribadire il sindaco – e nel momento in cui c’è un impegno giornaliero e costante, e noi penso lo stiamo dimostrando e la città se ne è accorta, va applicato ciò che è previsto dalla legge». Sul ruolo della nuova figura «non è solo quello di vigile urbano nell’ambito del consiglio come qualcuno lo vuole far apparire. Il presidente del consiglio ha tutta una serie di funzioni anche per attività convegnistiche e di rappresentanza dell’ente. E che noi vogliamo fare sicuramente attraverso la persona di Franco Mazzariello. E poi abbiamo da far funzionare meglio il consiglio comunale nell’interesse di tutti. Oggi esiste una norma che impone di mettere gli atti a disposizione fino a 24 ore prima della riunione ma ricordo che da consigliere di minoranza avevo difficoltà a studiare tutte le carte. La presidenza del consiglio si dedicherà solo all’organizzazione del consiglio» e ammette «io che sono un sindaco che sta in Comune dalle ore 8.20 di mattina fino a sera tutti i giorni, e i cittadini lo sanno, mi rendo conto che l’organizzazione del consiglio richiede tempo. Come il giro per gli uffici per sollecitare il deposito delle carte per l’ordine del giorno. Tutte cose che sicuramente un sindaco, per i suoi mille impegni, non può fare. Perciò secondo me è una figura che darà maggiore democrazia, operatività e dinamicità al consiglio comunale e soprattutto maggiore lustro all’amministrazione comunale tutta perché il presidente farà anche attività di rappresentanza». Uno strappo che la fascia tricolore si augura venga superato: «in generale i rapporti istituzionali, non dico siano di collaborazione, ma di rispetto delle reciproche opinioni. Fino ad un certo punto ho apprezzato molto il lavoro svolto anche dalla minoranza in consiglio. Noi abbiamo assunto delle decisioni forti, lo stesso coraggio non lo ha mai avuto la maggioranza precedente che oggi è minoranza. Abbiamo fatto una discussione ampia su tutto, non capisco però perché abbandonare l’aula». Infine sulla pregiudiziale sollevata dall’ex sindaco: «Se il problema è la commissione consiliare affari istituzionali, allora la segreteria generale ad oggi mi dice che attende ancora la comunicazione del gruppo consiliare di Abc di adesione alla commissione, anche se fuori termine. Per noi la commissione non poteva funzionare perché mancava la costituzione formale per mancanza di un componente. Per noi non è scontato che l’ultimo componente per completarla sia il capogruppo di Abc. Ma se non si sblocca questa situazione siamo anche pronti, per quello che è il nostro ritmo di lavoro, a modificare il regolamento del consiglio comunale per renderlo più efficace e dinamico. Ora dipende dall’opposizione che vuole fare».

 

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