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Contrada Alvanite, nuove accuse dell’ex assessore Ulderico Pacia: «Perché l’Amministrazione comunale non consegna ai residenti la documentazione che attesti la sicurezza dei prefabbricati pesanti?»

Pubblicato in data: 23/7/2020 alle ore:09:00 • Categoria: Attualità, Politica

«Perché l’Amministrazione comunale non consegna ai residenti di contrada Alvanite la documentazione che attesti la sicurezza dei prefabbricati pesanti?».
A incalzare il sindaco Giuseppe Spagnuolo sulla sicurezza dei diciassette edifici del popoloso quartiere periferico della cittadina del Sabato è di nuovo l’ex assessore socialista Ulderico Pacia che interviene ancora una volta sulla polemica scoppiata nella contrada dopo il crollo di calcinacci da alcuni balconi delle palazzine tra le proteste e la rabbia dei residenti.
Pacia ha avuto un incontro con alcuni residenti raccogliendo le loro preoccupazioni: «Alcuni giorni fa ho incontrato in piazza Umberto alcuni cittadini di contrada Alvanite che mi hanno riferito le loro preoccupazioni inerenti alla staticità delle palazzine per le quali si attendono una documentazione ufficiale e non un’informazione verbale sulla situazione statica degli edifici. Se l’Amministrazione, come fatto durante l’assemblea pubblica di mesi fa, che la staticità delle palazzine dà ampie sicurezza e stabilità, perché non fornisce tale documentazione ai residenti? Solo così i cittadini possono stare tranquilli aspettando che si faccia una manutenzione straordinaria delle palazzine. Anche al sottoscritto sono pervenute delle indiscrezioni da parte di alcuni amministratori facendo intendere che la staticità delle palazzine è stabile – critica l’ex assessore -. Cara amministrazione del sindaco Giuseppe Spagnuolo quali sono i motivi nel non dare tale documento dal quale si possa evincere la sicurezza degli edifici?» si chiede Pacia che conclude «a mio avviso la vostra superficiale responsabilità nei confronti dei cittadini di Alvanite è inammissibile, ma spero che al più presto si faccia chiarezza».
Proprio il primo cittadino alcune settimane fa ha assicurato ai giovani dell’Associazione Culturale di contrada Alvanite, in un incontro tenutosi in Comune, che i progetti di intervento stanno per partire per risolvere le problematiche come la sostituzione delle grondaie ormai malandate che non consentono un deflusso regolare dell’acqua piovana che si infiltra lungo le pareti e i balconi provocando così il distacco di calcinacci e lastre di marmo che sono volate giù dai piani alti tanto da spingere i Vigili del Fuoco a dover transennare alcune aree intorno ai palazzi e a dichiarare inagibili alcuni balconi delle 17 palazzine in cui vivono oltre mille famiglie.
«Gli inquilini delle case popolari attendono ancora che vengano installate le nuove grondaie e i canali di scolo dell’acqua piovana, nonostante la gara sia stata effettuata nel lontano marzo del 2017 – aveva già denunciato Pacia -. Da marzo a maggio 2017 furono anche appaltati i lavori per la loro sostituzione e riparazione. La questione la feci presente già ai tempi dell’amministrazione guidata dall’allora sindaco Lina Rega, allegando agli atti del Consiglio comunale le foto dei balconi pericolanti da dove si staccavano i calcinacci e i marmi che saltavano dalle scalinate. Anche sulle fognature del quartiere depositai un dossier».
Stenta a partire anche il progetto “Alvanite quartiere Laboratorio”, che prevedeva la realizzazione di 72 nuovi alloggi: 24 di edilizia residenziale pubblica, 28 in housing sociale (fitto sociale) e infine altri 20 da cedere con edilizia convenzionata (cooperative). L’intervento iniziale dovrebbe portare all’abbattimento di due edifici, c1 e c2, individuati su un totale di 17 edifici, e la ricostruzione di tre nuovi edifici. Degli 8,5 milioni che serviranno per realizzare i 72 nuovi alloggi e le infrastrutture della popolosa contrada, circa 4,5 milioni dovrebbero essere a carico della Regione Campania. La restante parte, pari a circa 3,5 milioni di euro a carico di privati con muti agevolati, mentre infine un piccolo contributo dovrebbe arrivare dalle casse comunali (450mila euro). Ma il progetto è in stand-by. «Dal 2017 non è stato fatto nulla per Alvanite» conclude l’ex assessore Pacia.

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