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Aggredì e minacciò in Comune dipendenti e vigili, condannato ad 8 mesi di arresti domiciliari e permesso al lavoro

Pubblicato in data: 24/11/2011 alle ore:10:46 • Categoria: Cronaca

tribunale-av-ingressoÈ stato condannato ad otto mesi, da scontare agli arresti domiciliari, con il permesso di potersi recare al lavoro il netturbino 46enne di Atripalda accusato di violenza, minaccia a pubblico ufficiale e porto abusivo di arma bianca. E’ quanto deciso ieri durante il processo per direttissima dai giudici del Tribunale di Avellino chiamati a pronunciarsi sull’arresto del netturbino atripaldese sfrattato che la scorsa settimana, armato di due coltelli, si era recato al Comune aggredendo dipendenti e vigili.
F.R., classe 1965 del posto, pregiudicato, operatore ecologico, coniugato con 4 figli e con una storia famigliare decisamente travagliata e triste, per opporsi ad uno sfratto e richiedere l’assegnazione di un alloggio comunale si era portato in Municipio. Qui nelle stanze comunali l’uomo è andato in escandescenza, ingaggiando una colluttazione con vari dipendenti comunali e con i vigili urbani accorsi sul posto. Sono volate sedie, carte e suppellettili, tra le urla delle dipendenti comunali e le minacce esplicite dell’uomo, rivolte contro il Sindaco e tutta l’amministrazione comunale.
L’uomo, poi bloccato era stato arrestato dal Comandante della Stazione Carabinieri di Atripalda, Costantino Cucciniello.
A difendere il netturbino gli avvocati Paolo Spagnuolo e Luca Penna.

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