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Strutture sportive inadeguate, l’assessore Montuori chiarisce: «La mancanza di fondi comunali ha impedito nuovi progetti»

Pubblicato in data: 23/3/2011 alle ore:14:16 • Categoria: Comune

montuori«L’Amministrazione comunale di Atripalda è da sempre impegnata per la tutela, la difesa e la riqualificazione delle strutture sportive cittadine, ma purtroppo la mancanza di fondi comunali ci ha impedito di realizzare una serie di progetti che avrebbero potuto migliorare notevolmente gli standard qualitativi e di sicurezza sia dello stadio che delle altre strutture», così l’assessore allo Sport Andrea Montuori. «La decisione dei dirigenti del Città di Atripalda mi ha stupito e rattristato e spero che possano ritornare sui propri passi, perché la squadra e il calcio rappresentano un patrimonio sociale di fondamentale importanza per la nostra comunità – continua l’assessore – purtroppo la decisione di limitare l’ingresso allo stadio a soli cento spettatori, è stata presa dalla Commissione di vigilanza pubblici spettacoli, su iniziativa della Prefettura. Si tratta di controlli e di provvedimenti che stanno coinvolgendo tutta la provincia e, rispetto ai quali, l’Amministrazione comunale non ha nessun potere decisionale. In passato, l’Amministrazione comunale aveva commissionato un progetto preliminare che prevedeva la riqualificazione degli spogliatoi, dei bagni e del terreno di gioco, progetto che è fermo inspiegabilmente alla Regione in attesa di finanziamenti. In questo senso, provvederemo a inviare un nuovo sollecito ai vertici regionali».
Nel corso dell’Amministrazione Laurenzano, il Comune ha radicalmente cambiato anche la gestione delle strutture che, per la prima volta nella storia amministrativa atripaldese, non hanno oneri per le casse comunali. Inoltre, qualche mese fa, fu completamente rifatto l’impianto di illuminazione del campo sportivo, per adeguarlo alle normative federali vigenti. «Considerata la portata dei provvedimenti, sarebbe il caso di coinvolgere tutti i Comuni della provincia che si sono visti chiudere i propri stadi e fare un ulteriore passaggio formale con gli organismi sovracomunali – conclude Montuori – ciò per preservare lo sport cittadino che rappresenta, da sempre, un’importante strumento di educazione e crescita sociale».

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