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Iaione spiega le dimissioni: «Forte malessere nel restare in un consiglio comunale trasformato in rissa permanente. Amareggiato dalla scelta dei miei consiglieri di qualificarsi politicamente. Laurenzano persona perbene ma inadatto»

Pubblicato in data: 5/7/2011 alle ore:22:30 • Categoria: Politica, Psdi

iaione-conferenza1«Ho vissuto un forte malessere nel restare in un consiglio comunale trasformato in rissa permanente, all’inizio dovuto anche per l’inesperienza del sindaco in qualità di presidente del consiglio comunale. L’altro motivo è stato il disgregarsi dell’alleanza nata con il progetto “Al Centro per Atripalda” a seguito della decisione della necessità di alcuni componenti del gruppo consiliare di minoranza di qualificarsi dal punto di vista partitico e non politico. E quindi le posizioni si sono divaricare ed allontanate. Una lista che aveva un pregio, portare qualcosa di nuovo. E questo mi ha amareggiato non poco».
iaione-conferenza2A parlare è l’avvocato Arturo Iaione, leader cittadino dello Psdi, che una quindicina di giorni fa ha deciso di rassegnare le dimissioni dal consiglio comunale di Atripalda. Dopo quattro anni tra i banchi dell’opposizione, il capogruppo di «Al «Centro per Atripalda», in una conferenza stampa presso la sezione cittadina dello Psdi, ha spiegato le ragioni alla base della decisione di gettare la spugna. La frammentazione del gruppo consiliare «Al Centro per Atripalda» da lui guidato che ne ha minato l’unità e l’amarezza, più volte denunciata ad alta voce e nel dover svolgere il proprio ruolo di consigliere comunale in una condizione di mortificazione, sono tra le cause dell’amara decisione.
«Avevo già da tempo manifestato questo malessere di voler andare via, poi ho resistito. Avevo anche chiesto l’istituzione della figura del presidente del consiglio comunale. Mi fu promesso ma puntualmente poi fu disatteso tale impegno. C’è la necessità che la presidenza deve essere terza e non può essere parte. Ci vuole imparzialità nella gestione, altrimenti ne soffre. Allora le dimissioni per me hanno dimostrato una denuncia forte per venire all’esterno. Ma dal momento in cui il gruppo ha sentito la necessità di qualificarsi dal punto di vista partitico è venuto meno il collante di quell’esperienza. E questo mi ha amareggiato non poco.
Aveva già da tempo manifestato questo malessere di voler andare via, poi ho resistito.  Nel consiglio c’è la necessità che la presidenza debba essere terza e non può essere di parte. Ci vuole imparzialità nella gestione, altrimenti ne soffre. A questo si aggiunge che una serie di proposte fatte puntualmente in consiglio comunale, come la rimodulazione dell’Ici, sono cadute nel vuoto. Da qui ho deciso di fare una protesta forte, dimettendomi dal consiglio comunale
».
iaione-conferenza3Non lesina critiche al sindaco Laurenzano: «E’ una persona perbene, ma l’amministrazione ha bisogno di un impegno 24 ore visto anche le difficoltà finanziare e di conoscere i meccanismi amministrativi. Per cui esprimo un giudizio sulla volontà, ma i limiti ci sono tutti nella gestione amministrativa della città. Mi sono reso conto che non è un politico e che ha il limite di non rendersi conto che i problemi della città sono più seri e che lui non è adatto. Se ti rendi conto che non puoi bene governare, se vuoi davvero bene alla città, devi avere il coraggio di lasciare il governo della città».
iaione-conferenza4Sulla possibilità di ricandidarsi alle prosssime amministrative spiega: «Se ci sono le condizioni. Oggi non ci sono e vi dico di no. Ma le previsioni politiche sono da sciocchi. La candidatura a sindaco mi onorerebbe per dare un contributo alla città, ma sono disposto a fare un passo indietro per amministrare con i cittadini nell’interesse della città. A me interessa che questa città incominci a camminare in modo diverso. Se c’è la possibilità di costruire intorno a questa idea una convergenza di un programma, allora sì».
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Per i giovani accusa che non è stato fatto nulla:
Tranne l’assessorato perché non installare un impianto fotovoltaico con una struttura pubblica privata formata da giovani che darebbe l’opportunità ai giovani atripaldesi di fornire l’energia a costi bassi e nel contempo con una cooperativa dare lavoro a una trentina di ragazzi. Basta che ci sia la volontà di farlo e di guardarsi intorno.
La Dogana dei Grani fu concessa alla Soprintendenza perché ci fu garantita una scuola di restauro, una delle condizioni per darla in concessione. Ma la scuola di restauro è stata fatta altrove con la città che ha perso anche un luogo di incontro. E’ stata persa così un’occasione per i giovani della città con la scuola di restauro
“. 
Ringrazia per le attestazioni di stima ricevute nell’ultimo consilgio comunale ma “A chi parlava della mia dipartita dovrà sopportarmi ancora a lungo“.
Sul futuro: “Il mio tempo lo utilizzerò con convegni sui temi che riteniamo utili per la città e per gli enti locali, attraverso la nascita di centro-studi politico-culturale. Sono favorevole alle primarie di coalizione. Si candiderebbe? Solo alla fine del percorso scioglierò la riserva“.

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