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Inquinamento ad Atripalda, l’ex consigliere comunale del Prc Caputo attacca l’Amministrazione: “la politica dello struzzo”

Pubblicato in data: 26/3/2021 alle ore:22:58 • Categoria: Politica, Prc

Uno smacco per le amministrazioni inadempienti: questo il significato della recente iniziativa delle associazioni ambientaliste che provvederanno in proprio all’installazione di centraline per il controllo della qualità  dell’aria ad Avellino e nei centri limitrofi. E se nel capoluogo il quadro della situazione appare ormai consolidato nella sua drammaticità (con ben 78 superamenti nell’emissione di polveri sottili lo scorso anno e già  21 fino all’inizio di marzo quest’anno)  a cui fa peraltro da contraltare una totale e colpevole inerzia del sindaco Festa,  ad Atripalda si è  pensato bene di eliminare il problema nella maniera più  radicale:  abolendo i controlli  tout court.  Ovvero, nessun rilevamento,   nessun inquinamento. Et voilà. Il sig. Spagnuolo ha trovato la soluzione. Sembra la scoperta dell’acqua calda,  ma a pensarci bene c’è del genio,  anzi della magia in questa capacità di far scomparire per incanto i problemi,  almeno quelli che non si vedono e non si toccano (e che però  in compenso si sentono),  come l’inquinamento.  L’ultima volta che  il sig.  Spagnuolo ha battuto un colpo, prima di inabissarsi come una figura dell’oltretomba dantesco, è stato il 21 febbraio dello scorso anno,  allorquando preannunciò la collocazione,  di concerto con il comune capoluogo, di una centralina nei pressi dell’ex mattatoio comunale di Avellino,  a ridosso di Atripalda:  qualcuno l’ ha vista finora? Nella stessa circostanza egli  affermava di essere pronto a scrivere all’ARPAC  “per chiedere centraline mobili”. Bene. Dopo un anno nessuna notizia al riguardo. Ci sono stati problemi di comunicazione? Il sindaco  non è riuscito ancora a completare la lettera? Se il problema è  questo possiamo dargli una mano. Qualora invece la lettera sia  arrivata a destinazione ma con esito infruttuoso,  allora qualche  centralina l’ amministrazione avrebbe potuto installarla,  se non altro per venire incontro a ripetute sollecitazioni in questo senso,  soprattutto da parte di  “Idea Atripalda”.  Se oggi possono riuscirvi le associazioni con i soli loro mezzi,  non può  farcela un ente  territoriale di media grandezza come il comune di Atripalda?  O invece il problema sta,  com’ è  di tutta evidenza,  altrove? Si chiama “sindrome dello struzzo”: ovvero mettere la testa sotto la sabbia per eludere ostacoli e responsabilità. Ove esistesse un premio per questa specialità,   Spagnuolo lo avrebbe già  vinto, sbaragliando ogni  concorrenza. Intanto è  ormai vicino a un altro grande primato:  arrivare al termine del proprio mandato senza aver mai fornito un dato,  anche minimo,   sulla situazione dell’ inquinamento atmosferico ad Atripalda.

 

Luigi Caputo

Partito della Rifondazione Comunista -Atripalda

Federazione PRC Avellino

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