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Teatro d’Europa, sabato e domenica in scena Angela Caterina con “Un atomo d’amore”

Pubblicato in data: 10/4/2014 alle ore:20:47 • Categoria: Cultura

angela caterinaUltimo spettacolo della Stagione Teatrale 2013/14 al Teatro d’Europa sabato 12 aprile alle 20.30 e domenica 13 aprile alle 19.30, l’attrice irpina Angela Caterina debutta con il suo spettacolo “Un atomo d’amore” tratto dal diario di Etty Hillesum con la collaborazione speciale di Alessandro Berti. L’attrice Angela Caterina stella del Teatro d’Europa è anche autrice dello spettacolo. Impegnata da molti anni nel teatro, è un’artista a tutto campo e il teatro lo definisce “il senso della sua vita”. Collabora con Alessandro Berti e da poco ha debuttato a Milano con lo spettacolo MAESTRO ECKHART viaggio teatrale attraverso i sermoni, drammaturgia, traduzione e regia di Alessandro Berti nell’ambito dei Teatri del Sacro. L’incasso della serata di sabato verrà devoluto alla Mensa dei poveri – Pontificia Basilica Minore Sant’Antonio da Padova Afragola (Na)

“Un atomo d’amore” è uno spettacolo povero, senza effetti speciali ma fatto di storia e voce che in questo caso hanno rievocato il dramma, la morsa stretta dell’orrore tedesco, dell’ olocausto vissuto durante la guerra attraverso le numerose testimonianze scritte sul suo diario da Etty Hillesum, una studentessa universitaria Olandese di 27 anni di origini ebraiche. Il punto di partenza di Etty è quello di una donna fragile, inquieta, instabile affettivamente. Depressione, paura e repulsione marcano l’umanità di questa donna all’inizio della sua auto testimonianza. Etty è una donna che ha avuto un’intensa vita sentimentale e un altrettanto intensa vita spirituale, una donna che cercò con molta difficoltà di trovare un equilibrio tra la sua sete spirituale, di leggere, di conoscere, di scrivere, di esprimersi, di pregare e il suo desiderio di vivere un rapporto d’amore con un uomo. L’itinerario interiore di Etty Hillesum si svolse contemporaneamente ai fatti storici esterni che andarono coinvolgendo in maniera sempre più drammatica la gente ebrea. Ma Etty chiede di essere un ‘cuore pensante’, e si oppone tanto all’incapacità di pensare come violenza nell’atteggiamento dell’aguzzino quanto alla non volontà di pensare come reazione al dolore che si evidenzia nelle vittime, attorno a lei. Etty non invoca consapevolmente il Dio di una particolare tradizione religiosa; il ‘suo’ Dio è, semplicemente e immediatamente, il Dio che ciascuno porta al fondo della propria anima. La vita di Etty, la sua reazione al dolore alla morte, il suo grande amore a oltranza per la vita, appaiono così come la manifestazione della profezia di Isaia: ‘Sarai come un giardino irrigato, come una sorgente le cui acque non inaridiscono’. In un luogo e in un momento storico in cui tutto proclamava e anzi urlava la morte di Dio e dell’uomo, Etty intuisce l’intimo legame tra le sorti dell’uno e quelle dell’altro, riscopre in se stessa la verità dell’uomo come luogo in cui sopravvive la presenza di Dio, e si dà il compito di custodire, preservare, più che la propria vita fisica, il proprio nucleo interiore più profondo, un piccolo pezzo di Dio in noi stessi. ‘Non diventate apatici e insensibili’. In ognuno di voi esiste ‘una parte migliore’. Il dolore, anche se è provocato dal male subito, dall’ingiustizia, può essere trasformato e giungere a contribuire al senso della vita; soprattutto, agli occhi di Etty, il dolore non arriva a vanificare, a nascondere, a distruggere, la bellezza della vita. Dal treno che la portava ad Auschwitz, Etty lanciò una cartolina postale, indirizzata ad un’amica; qualcuno la raccolse dalla strada ferrata e la spedì. Vi si legge: ‘Christien, apro a caso la Bibbia e trovo questo: Il Signore è il mio estremo rifugio. Sono seduta sul mio zaino nel mezzo di un affollato vagone merci. Papà, mamma e Mischa sono alcuni vagoni più avanti. Abbiamo lasciato il campo cantando’.

“La stagione teatrale si chiude con un bilancio più che positivo” dichiara il direttore artistico del Teatro d’Europa Luigi Frasca “ Siamo soddisfatti per i risultati raggiunti. Il nostro obiettivo è sviluppare il Teatro come comunicazione è rendere in particolare il Teatro d’Europa il Teatro espressione irpina. Per questo motivo il Teatro d’Europa ha deciso di puntare unicamente sulla Produzione il cui comune denominatore è sviluppare la creatività e il carisma dei protagonisti ed essere il volano per i giovani che si affacciano al Teatro e l’attrice Angela Caterina ne è la dimostrazione. Il Teatro d’Europa diventa promotore per lo sviluppo culturale del territorio. Cultura significa anche solidarietà e per questo motivo nell’ambito del nostro progetto rientra la scelta di coinvolgere le Associazioni di volontariato, vero motore sociale la cui importanza è fondamentale. Le Associazioni di volontariato diventano esse stesse promotori culturali attivi esaltando il binomio teatro e solidarietà il cui comune denominatore e la formazione e la crescita culturale del territorio. Il nostro compito come operatori culturali è di aggregare tutte le energie positive che lavorano in tal senso e attivarsi concretamente con programmi e iniziative. A tal proposito annuncio una importante iniziativa “Oltre il ricordo” , la giornata dedicata a Don Ferdinando, sabato 3 maggio 2014 al Teatro D’Europa di Cesinali (Av), creatura fondata dallo stesso Don Ferdinando. Questa iniziativa vuol essere un primo resoconto dell’Irpinia sociale e culturale; per andare “oltre il ricordo” di Don Ferdinando Renzulli, il parroco irpino scomparso il 5 maggio 2011, sempre vicino agli ultimi, sempre attento al sociale e alla cultura. Sarà anche l’occasione per presentare il nuovo Cartellone della prossima Stagione Teatrale 2014/15 e il Festival di Teatro per le scuole – Premio Don Ferdinando Renzulli e inoltre….ma non aggiungo altro…..una vera e propria sorpresa!”

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