sabato 27 aprile 2024
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Il Consiglio comunale di Atripalda dà il via libera al Consuntivo 2019: disavanzo di amministrazione di – 6.056.343,61 euro. L’opposizione “Noi Atripalda” attacca e vota contro

Pubblicato in data: 13/8/2020 alle ore:16:41 • Categoria: Attualità, Comune, Politica

Via libera ieri sera non senza polemiche ad Atripalda nel Consiglio comunale monotematico al Rendiconto di gestione per l’esercizio 2019 che chiude con un disavanzo di amministrazione di – 6.056.343,61 euro così composto: -4.4096.693,21 euro derivante dal differente metodo di calcolo del Fondo Crediti di dubbia esigibilità (decreto legge 30 del dicembre 2019) tra il Rendiconto 2018 e quello 2019, spalmati in 15 anni a partire dal 2021. e un disavanzo derivante dalla gestione di – 1.959.650,40 euro con l’approvazione dei provvedimenti conseguenti. Una discussione durata diverse ore con l’opposizione del gruppo “Noi Atripalda”, guidato dall’ex sindaco Paolo Spagnuolo, che atta e alla fine vota contro al Consuntivo.
Ad illustrare in aula i due unici punti legati allo strumento contabile è stato il sindaco Giuseppe Spagnulo, che detiene anche la delega al Bilancio. Il primo cittadino ha ripercorso l’iter di approvazione assicurando la tenuta dei conti di Palazzo di città: «La gestione ordinaria oggi non crea più debiti ma riesce a coprire parte di quello che viene dagli anni precedenti. Il trend di recupero dei conti è consolidato. Il dato essenziale è che rimaniamo con un disavanzo residuo ancora da recuperare di -1.959.650,40, dato di disavanzo per la gestione del 2019, che va necessariamente confrontato con la previsione che avevamo per lo stesso anno che prevedeva un disavanzo pari a circa 2 milioni e 823mila circa. Il che significa che più di 860 mila euro sono stati effettivamente recuperati durante l’anno, oltre a pagare tutte le rate dei piani di ammortamento degli anni precedenti e sostanzialmente manca quel residuo di un milione e 959 mila euro che prevedevamo di incassare dall’alienazioni previste nel 2019. Poi le difficoltà registrate nel 2019 e quelle nell’inizio del 2020 con l’emergenza Covid sopraggiunta proprio in concomitanza con l’ultimo bando di vendita aperto del Centro Servizi di via Sam Lorenzo ha rallentato evidentemente la possibilità di presentare offerte e la realizzazione di questa entrata straordinaria. Altrimenti avremmo concluso un lavoro estenuante, di tre anni, di recupero di un disavanzo iniziale che avevamo di più di 2 milioni e 700mila euro nel 2016 oltre a tutte le disavventure che si sono succedute in questi anni come i debiti fuori bilancio per sentenze giudiziarie esecutive che hanno indebitato ancora di più l’Ente. Con la vendita del Centro Servizi avremmo chiuso ma nel corso di quest’anno adotteremo gli opportuni provvedimenti per terminare il recupero di questo disavanzo».
Il Bilancio consuntivo registra un risultato di amministrazione pari ad 14.548.025,78 euro che, per effetto degli accantonamenti e vincoli al 31 dicembre 2019, rappresenta un disponibile negativo di – 12.008.782,93 euro che, rapportato con il debito programmato dall’Ente per effetto dei piani di rientro in corso determina, al 31.12.2019, un disavanzo di amministrazione di – 6.056.343,61 euro di cui
-4.4096.693,21 euro derivante dal differente metodo di calcolo del Fondo Crediti di dubbia esigibilità tra il Rendiconto 2018 e quello 2019, per un disavanzo derivante dalla gestione di – 1.959.650,40. Il disavanzo nel 2018 era stato pari a -1.767.831,52 euro. «Altro dato essenziale che dimostra un trend di forte miglioramento dei conti del comune è che al 31 dicembre del 2019 è stata completamente azzerata l’anticipazione di cassa e per la prima volta registriamo un attivo di più di 172mila euro mentre nei tre anni precedenti avevamo un’anticipazione di cassa non restituita in media fine anno di 950mila euro. Oggi raccogliamo per quanto riguarda il Fondo crediti di dubbia esigibilità un metodo di calcolo obbligatorio e più gravoso che fa lievitare ulteriormente il disavanzo di -4.4096.693,21 euro, con la possibilità però concessa dal legislatore di spalmare questo ulteriore disavanzo in 15 anni a partire dal 2021. Questo non dipende dalla gestione dell’ente ma è un’ulteriore adempimento normativo che va nella direzione di salvaguardare al meglio nel tempo i conti degli enti locali perché più si accantona con il Fondo e più in futuro gli enti avranno meno sorprese».

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