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Il Città di Atripalda fa sul serio, ingaggiato il centrocampista Vincenzo Riccio. Conferme per Nappi, Tirri e Cerullo

Pubblicato in data: 22/5/2012 alle ore:19:00 • Categoria: Calcio, Sport

vincenzo-riccioIl Città di Atripalda fa sul serio. Lo dimostrano le pronte risposte, materializzatesi in una serie di summit tenuti in settimana, che il sodalizio sabatino ha fornito in sede di programmazione per la prossima stagione. Su tutte, un colpo di mercato a sensazione destinato ad alimentare l’entusiasmo della piazza, pronta a consolidarsi nella massima serie regionale dopo la salvezza ottenuta sul filo di lana. Vestirà la casacca biancoverde Vincenzo Riccio, un autentico lusso per la categoria, che torna in Irpinia dopo i felici trascorsi con l’Avellino dal 2004 al 2007. Il 38enne centrocampista di Brusciano è reduce dall’avventura agrodolce tra le fila del Torrecuso, naufragata insieme alla gestione Casale a poco più di un mese dal termine del campionato. Dall’alto della sua lunga esperienza nei professionisti, Riccio sarà l’uomo d’ordine del centrocampo atripaldese, figura mancata per lunghi tratti della scorsa stagione. Con lui il diesse Walter Iannaccone ha definito tutti i dettagli dell’accordo, che si tramuterà in nero su bianco all’apertura delle liste. Il primo acquisto del Città di Atripalda 2012/2013 giunge insieme alla conferma di Carmine Amato in panchina. La dirigenza biancoverde e il tecnico di Marigliano hanno raggiunto l’intesa per far sì che il binomio venga rinnovato sulla scorta dell’obiettivo centrato nel campionato appena concluso. L’annuncio congiunto del rinnovo del trainer partenopeo e dell’acquisto di Riccio non è affatto un caso. L’arrivo dell’esperto centrocampista è stato fortemente sponsorizzato da Amato. I sentieri calcistici dei due si sono incrociati diverse volte sul palcoscenico del calcio professionistico durante gli anni ’90, fino ad arrivare a militare entrambi tra le fila del Cosenza in Serie B nella stagione 96/97. Dunque, il neo confermato tecnico biancoverde potrà contare su un uomo di fiducia, al quale affidare le chiavi del centrocampo nel 4-2-3-1, idea di gioco che può finalmente mettere in pratica. Per farlo, occorrono elementi funzionali, che Amato sta individuando di concerto con il diesse Iannaccone. In tal senso, la seconda certezza del timoniere sabatino si chiama Aniello Nappi. Il futuro del centravanti di Marzano di Nola sarà ancora in riva al Sabato. Dopo aver vestito i panni del trascinatore, l’ex Palmese non ha esitato a sposare nuovamente il progetto biancoverde, nell’ambito del quale è destinato recitare un ruolo di primo piano. Il pacchetto dei riconfermati comprende anche Tirri e Cerullo, entrambi bandiere del club caro a patron Nicola Pastore. La società ha deciso di premiare loro sostanzioso contributo agli obiettivi societari, nonché l’encomiabile attaccamento ai colori. Tuttavia, i fronti relativi al mercato e alla guida tecnica non esauriscono le novità in casa atripaldese. E’ in dirittura d’arrivo, infatti, il cambio di denominazione che porterà il sodalizio sabatino ad affrontare la nuova annata sotto l’insegna A.C. Atripalda, evocante i fasti degli anni ’70, quelli della Serie D. Un’operazione d’immagine per il club, tesa a colmare il solco tracciato nella storia calcistica cittadina e a dare, al contempo, ulteriore lustro ad un progetto lungimirante e di sicuro avvenire. Il deus ex machina del rilancio del calcio atripaldese, Walter Iannaccone, esprime tutta la sua soddisfazione per i primi passi mossi in ottica futura: “Stiamo lavorando ad un progetto importante. Lo testimoniano il nostro operato sul mercato e la conferma di Amato, quest’ultima prioritaria per far decollare i nostri programmi. Ovviamente siamo solo agli inizi. Allestiremo una rosa competitiva in tutti i reparti. Stiamo vagliando diverse opportunità sul mercato. Arriverà almeno un nome di grido per ogni ruolo. Ci stiamo muovendo con debito anticipo in modo da consegnare quanto prima la rosa nelle mani del tecnico. La proprietà sta creando tutte le premesse per far tornare il grande calcio ad Atripalda”.

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