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Blitz al Comune, i quattro dipendenti gonfiavano a dismisura la voce “indennità chilometriche” delle buste paga. Pronti a restituire le somme indebitamente percepite. Si scava anche prima del 2011. Giovedì 19 scattano gli interrogatori in Questura. FOTO

Pubblicato in data: 14/2/2015 alle ore:12:00 • Categoria: Comune, Cronaca

Blitz al Comune, polizia in uscita con faldoniGonfiavano a dismisura la voce “indennità chilometriche” delle buste paga, con somme anche di 500 euro, facendo così lievitare gli importi finali degli stipendi mensili. E’ questo il raggiro utilizzato dai quattro dipendenti del Comune di Atripalda accusati di truffa aggravata in concorso e continuata nel tempo a danno dell’ente pubblico per aver aumentato dal 2011 i propri statini paga per tranne indebiti vantaggi.
La voce incriminata è appunto “indennità chilometriche” che non avrebbe dovuto proprio comparire nello statino delle buste paghe che si aggiravano intorno ai 1200 e che così per magia aumentavano fino a 1800 o 1900 euro al mese. Proprio su questa voce si stanno in queste ore concentrando i controlli e le verifiche della Squadra Mobile di Avellino guidata dal dottor Marcello Castello, coordinata dalla Procura della Repubblica, con il procedimento affidato al Pubblico ministero Fabio Massimo Del Mauro.
Gli indagati, tre dei quali difesi dall’avvocato Alfonso Maria Chieffo, si stanno attivando per restituire quanto percepito indebitamente. Dai primi conteggi, per almeno una posizione, non ci sarebbero importi superiori ai diecimila euro, cosi come riscontrato dall’avvocato difensore.
Blitz al Comune, polzia nei corridoiIndagine che potrebbe riservare ulteriori sviluppi. Tra i file sequestrati anche documenti attinenti al Centro Servizi di via San Lorenzo. Gli inquirenti vogliono far piena luce su ombre, complicità e mancato controllo sul sistema che permetteva ai quattro di operare per tanti anni in piena impunità.  Un controllo certosino che richiederà una verifica, voce per voce, di tutte le buste paga dei dipendenti comunali, risalendo fino al 2011. Una truffa che andava avanti da almeno cinque anni. I tecnici informatici nominati come Ctu dalla Procura avranno il compito di riscostruire tutta la storia contabile dell’Ente di piazza Municipio sin dal 2011 quando è entrato in funzione il nuovo sistema contabile. Ma i controlli si estenderanno anche agli anni precedenti visto che tutto è tracciato e conservato in appositi file.
Blitz al Comune, auto poliziaIeri mattina si respirava un clima di calma apparante nei corridoi del Municipio. Il giorno dopo il blitz della Questura, i sigilli apposti a tre stanze del secondo piano (quella dell’ufficio personale, ufficio ragioneria e copisteria) sono la traccia del lungo sopralluogo effettuato da quindici agenti in borghese per acquisire materiale utile ai fini dell’indagine. Ieri mattina dei quattro indagati, solo uno era regolarmente in servizio, gli altri tre a casa. Nella stanza del segretario generale, dottoressa Clara Curto, c’è stato un lungo summit con la vice Bocchino ed il dottore De Giuseppe per avviare i procedimenti disciplinari nei confronti dei quattro. Provvedimenti che si intrecciano al corso giudiziario dell’inchiesta e ai quali potrebbe seguire la prossima settimana anche provvedimenti di sospensione.
Nel lungo blitz di giovedì mattina, durato circa sei ore, sequestrati computer e fascicoli a casa e negli uffici dei quattro impiegati comunali,  due in servizio presso l’ufficio ragioneria, uno al personale e uno all’ufficio notifiche e affari generali. Le persone oggetto dell’inchiesta hanno fornito piena collaborazione, sia spontaneamente che attraverso il proprio legale che ha già concordato per giovedì 19 febbraio la data degli interrogatori che si svolgeranno presso la Questura di Avellino.
Blitz al Comune, polizia in uscita1Un blitz che era nell’aria dopo la denuncia presentata la settimana scorsa a via Palatucci dal sindaco Spagnuolo congiuntamente al segretario generale Clara Curto e ai funzionari Paolo De Giuseppe e Enrico Reppucci. E proprio il primo cittadino, lunedì sera, ne aveva parlato anche durante la riunione di maggioranza incassando il sostegno di tutta la compagine amministrativa. Un clima pesante che si respirava da alcuni giorni tanto da spingere due dei quattro indagati a presentarsi, prima del blitz, presso la stazione dei carabinieri di Atripalda per autodenunciarsi. Una mossa che avrebbe alleggerito la loro posizione.

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